Sondaggi PMI di ottobre, situazione invariata ma con qualche sorpresa. Dalla stima preliminare dei sondaggi PMI di ottobre si delinea una situazione in fase di stabilizzazione, ma non manca una sorpresa (in negativo). Vediamo le principali aree economiche.
Australia. Secondo mese consecutivo in zona contrazione per il PMI composite australiano, ad ottobre l’indice risale di un decimo rispetto a settembre ma rimane ancora sotto la soglia dei 50 punti. I servizi continuano ad espandersi, mentre la manifattura rimane in zona contrazione. Nel complesso i nuovi ordini salgono per il terzo mese consecutivo e migliora anche la componente occupazione. Cala la pressione sui prezzi mentre gli operatori continuano ad essere fiduciosi per i prossimi mesi.
Giappone. La sorpresa negativa arriva proprio dal settore privato nipponico che nel mese di ottobre scende inaspettatamente in zona contrazione. Per il PMI composite si tratta del primo rilevamento sotto quota 50 da giugno scorso e della lettura più bassa dal novembre del 2022. Se per la manifattura si tratta di una conferma, diversa è la situazione per il settore servizi che frena per la prima volta dopo quattro mesi di crescita consecutivi. Gli ordini scendono ai minimi da un anno e mezzo, con la componente estera che registra il peggior risultato dal febbraio del 2023. L’occupazione rallenta mentre i prezzi accelerano al rialzo, un mix decisamente preoccupante. Non stupisce che la fiducia degli operatori si indebolisca, ma lo fa addirittura toccando il minimo da agosto 2020.
Eurozona. Secondo mese consecutivo in zona contrazione per il settore privato dell’Eurozona, ma il PMI Composite dà segni di reazione e guadagna un decimo rispetto a settembre (lettura comunque sotto le attese). Se da un lato la manifattura rallenta la sua fase di contrazione, dall’altro lato il settore servizi mostra segni di affaticamento. La produzione rallenta sulla scorta di ordinativi in frenata per il quinto mese consecutivo. A farne le spese è anche la componente occupazione che segna il peggior risultato in oltre 4 anni. La nota positiva arriva dai prezzi, segnalati in discesa sia lato produzione che lato vendita. Su base nazionale le situazioni più critiche restano quelle di Germania e Francia. La prima vede un po’ di luce nel settore servizi che si consolida in zona espansione; la seconda, invece, peggiora su tutta la linea.
Gran Bretagna. Anche l’economia inglese risente del rallentamento generale ed il settore privato, pur rimanendo nettamente in zona espansione, rallenta. Il PMI composite passa da 52.4 punti a 51.8 punti, facendo peggio delle attese e registrando il peggior risultato da 11 mesi a questa parte. Manifattura (meno) e servizi (un po’ di più) mantengono la zona espansione ma è evidente la perdita di momentum. La componente occupazione scende per la prima volta da inizio anno, mentre sul fronte dei prezzi i dati sono contrastanti: i prezzi alla produzione rallentano toccando i minimi da novembre 2020; quelli di vendita accelerano portandosi sui massimi a tre mesi a causa di un forte passaggio di costi dalle imprese al consumatore finale.
USA, mercato del lavoro. Ancora una settimana di dati stabili per i sussidi di disoccupazione negli USA, anche se si deve registrare un ulteriore aumento dei sussidi continuativi, segnale di un mercato nel quale l’offerta di lavoro si sta facendo più rarefatta. La scorsa settimana le nuove richieste sono state 227 mila, meno delle attese ed in calo rispetto a 15 giorni fa. La media a 4 settimane si mantiene poco sotto zona 240 mila, mentre i sussidi continuativi salgono per la terza settimana consecutiva e più delle attese, sfiorando la soglia degli 1.9 milioni.
USA, indice CFNAI del mese di settembre. Quinto mese sotto quota zero per l’indice dell’attività economica dell’area di Chicago. A settembre è -0.28 punti contro il -0.01 di agosto. A peggiorare rispetto alla lettura precedente è la componente produzione, mentre quella relativa ai consumi, pur rimanendo in zona negativa, risale rispetto alla lettura di agosto. Il Diffusion Index risale rispetto ad agosto fino a -0.16 punti e si allontana dalla soglia dei -0.35 punti che storicamente indica l’arrivo di una recessione.
Foto di Kevin Seibel