Cina, crescita delle esportazioni sopra le attese a ottobre. Nel mese di ottobre le esportazioni cinesi hanno fatto registrare una crescita su base annua del 12,7%. Si tratta del settimo mese di crescita consecutivo e del miglior risultato dal luglio del 2022. Si tratta di un dato bel al di sopra delle aspettative e che riflette la volontà degli esportatori cinesi di anticipare l’applicazione dei nuovi dazi da parte dell’Unione Europea. Un atteggiamento che dovrebbe continuare anche nei prossimi mesi, visto l’esito delle elezioni statunitensi. Dai dati sul commercio internazionale arriva una ulteriore conferma della fase di debolezza della domanda interna cinese: le importazioni ad ottobre hanno registrato un -2,3%, primo segno meno da giugno scorso e peggio delle attese del mercato.
Eurozona, settore costruzioni ancora in sofferenza. Migliora leggermente ma rimane ancora in zona contrazione il settore costruzioni dell’area Euro. Il PMI risale a 43 punti, un decimo meglio delle attese, ma la situazione relativamente a nuovi ordini rimane ancora critica. A livello nazionale si segnala l’ulteriore peggioramento in Germania, mentre segnali di timido recupero arrivano da Francia e Italia (la più vicina alla zona 50 punti).
Germania, produzione industriale in rosso a settembre. Nel mese di settembre la produzione industriale tedesca ha registrato una flessione del 2,5% su base mensile, in controtendenza rispetto al mese precedente e peggio delle attese del mercato, fissate a -1%. Soffre un po’ tutto il settore manifatturiero, ma spicca quel -12% abbondante del settore auto. Numeri in calo anche considerando l’andamento trimestrale, nel periodo da luglio a settembre l’output è sceso del 2.2% rispetto al trimestre precedente. Su base annua il rosso si fa più intenso: da -3% a -4.6%.
Eurozona, le vendite al dettaglio crescono anche a settembre. A settembre le vendite al dettaglio nell’area Euro sono cresciute dello 0,5% su base mensile, meglio delle attese e terzo rilevamento consecutivo in aumento. In crescita le vendite di beni non alimentari e carburante, mentre registrano un calo dello 0,4% le vendite di generi alimentari. Su base annua la variazione è del 2.9%, abbondantemente sopra le attese e miglior dato da aprile 2022.
Gran Bretagna, la Boe taglia ancora i tassi di interesse. Come da attese la banca centrale inglese ha tagliato i tassi di interesse di 25 punti base, portando il riferimento al 4,75%. Si tratta del secondo intervento della BoE dall’agosto scorso. La decisione è stata presa a maggioranza, con 8 membri a favore ed uno solo contrario. Il board ha sottolineato i progressi sul fronte dell’inflazione, stimando l’impatto della manovra fiscale del governo Starmer in un incremento dello 0,5% dell’indice CPI. L’inflazione è vista in risalita fino al 2,5% entro fine anno, e in discesa verso il 2,2% entro il 2026.
USA, mercato del lavoro. Mentre i numeri relativi ai sussidi di disoccupazione continuano a segnalare una situazione stabile – la scorsa settimana le nuove richieste sono state 221 mila, mentre i sussidi continuativi risultano stabili sotto la soglia degli 1,9 milioni – le notizie più interessanti arrivano dal costo del lavoro. La stima preliminare del terzo trimestre indica un incremento del costo per unità di lavoro pari all’1,9% su base trimestrale, frutto di un aumento del 4,2% della componente salari e del 2,2% della produttività. Le attese erano per un aumento dell’1%. Negli ultimi 12 mesi il costo per unità di lavoro è cresciuto del 3,4%. Numeri che potrebbero indurre alla prudenza la FED, attesa ad un nuovo taglio dei tassi in serata.
Foto di Dean Moriarty