Ultimo appuntamento del 2024 con la fotografia dei mercati finanziari curata da Kb Meter. A dicembre l’impostazione generale non sembra cambiare, prosegue il momento risk on e si rivede l’interesse per l’obbligazionario.
All’inizio dell’ultimo mese del 2024 qual è il sentiment sui mercati finanziari?
Smaltita in gran parte la “sbornia” da Trump Trades possiamo dire che si sono tornati a vedere i trend che ci hanno accompagnato per molta parte di quest’anno. Un azionario spinto soprattutto dal comparto tecnologico ed un obbligazionario in recupero su aspettative di tassi di interesse più bassi (e di inflazione stabile o in calo). Insomma, un quadro da convinto risk on; come mostra in maniera semplice anche il nostro barometro risk on risk off. L’analisi delle asset class globali mostra come nelle ultime settimane quella posizione in liquidità di cui parlavamo negli appuntamenti precedenti si sia assottigliata a favore di azioni, ma anche di obbligazioni.
Cos’è successo sull’obbligazionario?
È stato un anno complesso per il comparto, vissuto tra aspettative di inflazione e decisioni/dichiarazioni delle banche centrali. Dopo un periodo nel quale gli investitori erano tornati a prezzare un’inflazione in risalita, il sentiment è tornato positivo per i prezzi dei bond, soprattutto nelle ultime settimane. Le probabili decisioni di BCE e FED potrebbero dare ulteriore fiato a questo recupero. Dalle nostre analisi emerge una preferenza per il settore corporate e, ultimamente, una forte ripresa della domanda per gli high yield. Vale a dire obbligazioni che trovano appeal in condizioni di tassi di interesse in discesa.
Tornando all’azionario, per l’Europa sembrano tempi bui?
Si, nel nostro confronto tra azionario USA ed Europa possiamo tranquillamente dire che l’equity statunitense vince a mani basse su tutti gli orizzonti temporali. Sull’Europa pesa l’incertezza politica a livello comunitario e a livello nazionale (il caso Francia è emblematico). A questo si aggiunge un quadro macro decisamente debole e un anno, il 2025, che vedrà il vecchio continente affrontare tante sfide importanti (elezioni tedesche e forse francesi, l’avvento dell’amministrazione Trump, l’evoluzione dei rapporti con la Cina, il fallout della crisi dell’automotive). Insomma, tanta tanta incertezza. E questo per l’investitore non è certo un bel biglietto da visita; anche se le valutazioni delle società europee sono a sconto rispetto alle colleghe statunitensi.
Uno sguardo alle materie prime?
Il dollaro forte si fa sentire. Sappiamo che statisticamente le materie prime vanno bene quando il dollaro non vive momenti di estrema forza. Non è questo il momento e si vede. Nel complesso il mercato delle commodities sembra lateralizzato. A spiccare sono le materie prime agricole ed i “soliti” metalli preziosi. L’oro ha risentito un po’ della situazione post elezioni statunitensi, forse non ha la forza di inizio anno, ma continua ad essere predominante su tutti gli orizzonti temporali della nostra analisi.
Per KBMeter c’è una novità in vista, vero?
Si, sta per partire – lo stiamo rifinendo in queste settimane – il nostro report giornaliero sui mercati finanziari. Sarà un “cruscotto” ricco di informazioni per capire cosa attenderci giornalmente dai mercati. Uno strumento in più per informarsi, conoscere come si muovono gli investitori e prendere decisioni più consapevoli.
Foto di Jonas Svidras