Partiamo da una definizione. Cos’è l’intelligenza artificiale generativa (IA generativa)? È una tecnologia capace di creare contenuti come testo, immagini, audio o video a partire da semplici input. Esempi noti includono ChatGPT, Google Gemini e MidJourney. Questi strumenti, definiti spesso come “tecnologie di scopo generale”, trovano applicazione in una vasta gamma di attività, dalla scrittura alla progettazione creativa, aprendo nuove possibilità sia per i privati che per le imprese.
Definito l’oggetto, andiamo a vedere cosa ci dicono le due ricerche a cui accennavamo nell’introduzione. La prima indagine è del NBER. Si tratta di uno studio su oltre 5.000 americani tra i 18 e i 64 anni e ci dice che il 39,4% della popolazione ha utilizzato IA generativa almeno una volta. Tra i lavoratori, il 28% l’ha impiegata per scopi professionali (scrivere, cercare informazioni o ottenere istruzioni dettagliate), ma solo il 10,6% lo fa quotidianamente. Tuttavia, l’adozione è distribuita in modo non uniforme: i settori tecnologici e manageriali guidano l’utilizzo, mentre professioni manuali o meno qualificate ne fanno un uso limitato. Inoltre, l’adozione a livello domestico supera quella sul lavoro, indicando che le persone stanno scoprendo le potenzialità di questi strumenti prima che vengano pienamente integrati nei processi aziendali. Inoltre, la velocità di diffusione di questa tecnologia è doppia rispetto ai primi anni del personal computer e superiore a quella di internet nello stesso periodo di adozione.
La seconda ricerca, del CEPR, adotta una prospettiva macroeconomica. Analizzando i potenziali guadagni di produttività grazie all’IA, lo studio ci riporta, per così dire, con i piedi per terra. I risultati suggeriscono che i benefici economici delle nuove tecnologie emergono gradualmente, seguendo una “curva a J”: i costi iniziali di adattamento e integrazione possono rallentare i vantaggi, che si manifestano solo nel lungo termine.
In un contesto pratico, esperimenti su 5.179 operatori di customer support dimostrano che l’uso di assistenti basati su IA ha aumentato la produttività del 14%, con un miglioramento del 34% tra i lavoratori meno esperti. L’IA non solo accelera la risoluzione dei problemi, ma contribuisce alla diffusione delle migliori pratiche, favorendo l’apprendimento continuo. Questo evidenzia l’importanza di politiche pubbliche e aziendali che favoriscano la transizione tecnologica, mitigando le disuguaglianze e supportando i lavoratori più vulnerabili.
In sintesi, l’intelligenza artificiale generativa rappresenta una promettente innovazione tecnologica. Ma per tradurre questa promessa in un beneficio concreto su larga scala, è necessaria una combinazione di adozione strategica, formazione e supporto sia a livello aziendale che istituzionale. Stiamo assistendo all’inizio di un cambiamento epocale, ma il suo pieno potenziale richiederà tempo e investimenti mirati.
Foto di Tung Nguyen