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Gran Bretagna, disoccupazione stabile ma accelera crescita salari

Nel trimestre chiuso a ottobre la disoccupazione in Gran Bretagna si conferma stabile ma accelera la crescita dei salari. In Germania aspettative migliorano per investitori, ma non per le imprese. Negli USA buon dato per le vendite al dettaglio. Questo e altro nella K Briefing di oggi.

Gran Bretagna, disoccupazione stabile ma accelera crescita salari. A ottobre disoccupazione stabile al 4,3% in Gran Bretagna, in linea con le attese. Il numero di occupati sale di 173 mila unità nel trimestre chiuso a ottobre, settimo rilevamento in crescita consecutivo ed in controtendenza rispetto alle attese del mercato. Ma la notizia più importante arriva dalle dinamiche salariali. Nel periodo agosto-ottobre, infatti, la crescita su base annua della paga settimanale esclusi bonus è salita al 5,2%, al di sopra delle attese, prima riaccelerazione da luglio 2023 e massimo da giugno scorso. La crescita reale sale al 2,2% dall’1,5% del trimestre precedente. In rialzo sia i salari del settore privato, sia quelli del settore pubblico. Un dato che accende qualche spia nella sala controllo della banca centrale e che fa ipotizzare un ritmo di taglio dei tassi un po’ più lento rispetto a quanto ipotizzato in precedenza.

Germania, indice fiducia imprese scende a dicembre. Nel mese di dicembre l’indice di fiuducia delle imprese tedesche scende a 84,7 punti, minimo dal maggio del 2020 e quasi un punto sotto le attese. Se da un lato si registra un leggero miglioramento della componente relativa alla condizione attuale, dall’altro è emblematico il peggioramento dell’aspettativa sui prossimi mesi.

Germania, indice fiducia investitori in crescita a dicembre. In controtendenza rispetto agli imprenditori, gli investitori tedeschi sembrano essere un po’ più ottimisti a dicembre. L’indice Zew sale a 15,7 punti, massimo a quattro mesi e ben al di sopra delle attese. Gli intervistati sembrano focalizzarsi sulle prossime elezioni politiche che, assieme ad ulteriori tagli dei tassi di interesse da parte della BCE, possono portare ossigeno al settore privato. La situazione attuale rimane comunque molto complicata, la componente del sondaggio che la monitora scende sui minimi da maggio 2020; eravamo in piena pandemia.

Canada, inflazione stabile a novembre. L’inflazione canadese scende di un decimo a novembre e torna sotto la soglia dei due punti percentuali. Il dato è in linea con le stime della banca centrale e un decimo meglio delle attese del mercato. Il quadro è di stabilità: la trimmed-mean core rimane ferma al 2,7% mentre le attese erano di una riduzione al 2,5%. A questo punto, dopo due super tagli di 50 punti base, è ipotizzabile che la banca centrale attenda qualche dato macro in più prima di tornare ad intervenire.

Stati Uniti, vendite al dettaglio in crescita a novembre. Terzo mese di crescita consecutivo per le vendite al dettaglio negli Stati Uniti. A novembre è +0,7% su base mensile, due decimi in più delle attese. Le vendite al netto del settore auto sono salite dello 0,2%, meno delle attese ed allo stesso ritmo del mese precedente. La componente “control group”, ossia quella utilizzata per il calcolo del PIL, sale dello 0,4% su base mensile, in linea con le attese. Su base annua le vendite sono salite del 3,8%, miglior dato da marzo scorso e secondo mese di accelerazione consecutivo.

Stati Uniti, produzione industriale a novembre. Terzo mese di calo consecutivo per la produzione industriale statunitense. A novembre la variazione mensile è stata del -0,1% contro attese di crescita dello 0,2%. La produzione manifatturiera sale di due decimi rispetto a settembre, mentre frena di quasi un punto percentuale l’output del settore estrattivo, e di oltre un punto quello delle utilities.

Foto di Neri Vill

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